La patata dolce mi ricorda mia nonna Angelina, che cucinava un ragu' favoloso, e che quando in questa stagione usciva in bicicletta per andare allo "spaccio", portava a casa sacchetti di lupini, e deliziose patate americane gia' pronte cotte al forno, vendute insieme alla zucca.
Le ricette con le patate dolci sono diffusissime sui blog francesi, forse anche causa delle contaminazioni della cucina della Réunion, e ho trovato diverse fonti di ispirazione, tra cui questa, che ho poi riadattato realizzando questi sformati.
Per 6 sformatini:
270 gr di patate dolci lessate (3 di media grandezza) - 220 ml latte di cocco (fatto in casa, quindi molto liquido) - 1 uovo - 60 gr ricotta - 1/2 cc paprika affumicata - 1 vaschetta di pancetta a dadini - sale&pepe
Non trovando il latte di cocco, ho lasciato c.ca 50 gr di cocco essiccato grattugiato a mollo in c.ca 400 ml di latte di soja, per tutta la notte. La mattina ho filtrato strizzando con un telo, ed ottenuto c.ca 300 ml di "latte di cocco", profumato ma totalmente liquido. E' possibile quindi che se voi troverete il latte di cocco in lattina il quantitativo necessario sia inferiore, ed il composto vada un poco diluito col latte.
Pulire e lessare le patate dolci per 30 minuti, e sbucciarle e frullarle con la meta' del latte di cocco, piuttosto a lungo, in modo da ottenere una crema liscia.
In una padella antiaderente far saltare la pancetta fino a renderla croccante, e scolarla su della carta da cucina.
Si puo' gia' preriscaldare il forno a 180°, e mettere a bollire dell'acqua per il bagnomaria.
A parte sbattere l'uovo con la paprika affumicata, la ricotta, il resto del latte di cocco, due bei pizzichi di sale e un paio di macinate di pepe. Unire i due composti mescolando bene, incorporare i 2/3 della pancetta, e aggiustare di sale solo se necessario.
Spennellare di olio di oliva una teglia preformata in silicone, distribuire sul fondo di ogni formina qualche pezzetto di pancetta, e versare il composto fino a riempire.
Cuocere a bagnomaria per c.ca 30 minuti, controllando che non coloriscano troppo.
Ho servito con una insalata vagamente Henriette-inspired di carote, sedano rapa, scagliette di mandorle tostate ed uvetta rinvenuta nel karkadé (grazie Piergiorgio Parini). Il tutto ha preso forma grazie ad un coppapasta, ed ha acquisito aroma supplementare con una emulsione montata col minipimer, fatta di latte di cocco, olio evo, poco sale ed un pizzico di "4 épices" (pepe, cannella chiodi di garofano e noce moscata).
7 commenti:
Ohibò, mi sembra gustosissimo.
Che splendida ricetta! qui invece le patate dolci si utilizzano davvero poco..a noipiacciono moltissimo: hanno un loro sapore e sono dolci al punto giusto per adattarsi a qqualsiasi preparazione, dolce o salata!
Ci segnamo questi sformatini allora!
bacioni
Fabrizio, la realta' ha superato l'idea che mi ero fatta !
Manu e Silvia, grazie ! Credo che percorrero' ancora la strada della patata dolce, sono una fan anch'io :)
Magari la prossima volta dolce-dolce ? A presto :)
Buoniiiiiiiiiiiiiiiii :-DDD
Ehi, sono capitata oggi per caso sul tuo blog seguendo il link dai commenti del Cavoletto: complimenti, è molto molto carino!
Prossimamente proverò la tua ricetta precedente, quella dei biscotti ;) Yummy!
A presto
Ciao Jasmine, benvenuta, non e' fantastico come ci si ritrova nelle case degli altri solo cliccando su un nome ? :) A mia volta ho fatto un giro da te, e per cominciare mi sono segnata la labna.
Grazie della visita, a presto :)
Claudia ! S' che sono bbboni :D
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