Sono tempi burrascosi, e non intendo solo meteorologicamente o geologicamente.
Il cielo grigio ci piove in testa ogni giorno, ogni notte il vento fischia dietro l'angolo esterno della mia camera da letto, mentre appallottolata sotto il piumone leggo che Tenzin Gyatso, quattordicesimo Dalai Lama, consiglia di riflettere sul fatto che "dal profondo del mio cuore devo cercare di andare oltre questo ciclo di sofferenza causato dalla convinzione erronea che l'impermanente sia permanente".
Se tutto e' transitorio, esistere in un mondo che ti condiziona a costruire sulla lunga distanza tutto, dalle relazioni alla carriera, puo' essere un fardello del peso di un masso, che impedisce il raggiungimento di quella leggerezza gentile che tanto vorrei trovare.
Ricordo Robert de Niro in Mission, e la sua scalata testarda, appesantito da tutti i suoi averi portati in spalla come una punizione, ed il sollievo di vederli poi precipitare.
Tutto cio' puo' essere associato ad una frittata di cime di cipollotto primaverile ?
Ho la sensazione che il Dalai Lama approverebbe, mi sembra dotato di humour, sicuramente piu' di de Niro.
1/2 scatola di pomodori pelati - 4 pomodori secchi ammollati e strizzati - peperoncino - 5 uova - 2 c di panna - 10 cime di cipollotto - olio, sale, pepe.
Frullare i pomodori secchi con la mezza scatola di pelati, ed aggiungere sale, poco olio, ed un cc di peperoncino secco sminuzzato. Se il composto e' troppo denso, aggiungere un poco dell'acqua utilizzata per far rinvenire i pomodori secchi.
Sbattere le uova col sale, poco pepe e la panna. Unire la salsa di pomodoro e le cime di cipollotto tagliate a listarelle.
Versare in una padella con poco olio ben caldo, e lasciar rapprendere qualche minuto. Girare con l'aiuto di un coperchio e terminare la cottura.
Io ho lasciato raffreddare e tagliato a quadretti, accompagnando il tutto con un'insalata di radicchio di campo e cipollotto fresco, conditi con olio, limone e sale affumicato.
Sarebbe ideale per un pic-nic, se ci fosse una pausa in questo tempo burrascoso.