venerdì 23 luglio 2010

Gelato al Latte di Mandorle & Marzapane

Da quando ho letto questa ricetta sul blog francese Alter Gusto, continuano a frullarmi per la testa pericolose varianti dell'uso del marzapane grattugiato.
Mia sorella e la sua passione per i viaggi in Sicilia hanno fatto il resto, ed ho pensato di combinare in un gelato ispirato a lei due delle cose che preferisce, il latte e la pasta di mandorle. Potete vederlo qui sopra, dietro un'evocativo effetto acqua ...
E' davvero una ricetta per pigri, la parte piu' difficile sta nell'aprire i diversi contenitori di ingredienti.
Ho mescolato con la frusta elettrica 4 cucchiaini di crema di mandorle biologica con 200 ml di panna fredda. Ho aggiunto 4 cucchiai di zucchero muscovado, un cucchiaio di sciroppo di glucosio, per impedire successivamente la cristallizzazione del ghiaccio, ed ho frullato fino a montare leggermente. Poi ho aggiunto a filo 300 ml di latte di mandorle (io ho usato quello bio naturale, non dolcificato), continuando a frullare a velocita' ridotta. Infine ho tolto dal frigo un panetto di marzapane pronto, e ne ho grattuggiato nel composto circa 50 grammi. Poi l'ho riposto nel freezer in attesa del gran finale. Ho messo la crema in gelatiera, ed ho lasciato mantecare per circa 25 minuti. Ho fermato la gelatiera lasciandola sul freddo-standby, ed ho tolto coperchio e pale (un po' laborioso, ho dovuto trasferire nel contenitore freddo preparato in precedenza buona parte del gelato). Ho grattugiato altri 100 grammi circa di marzapane, mescolato con la spatola, e rimesso a mantecare altri 10 minuti scarsi.
Poi ho spento tutto, spatolato il gelato in un contenitore precedentemente refrigerato, e lasciato nel freezer un'oretta prima di servire.
Sono abbastanza soddisfatta, ma posso perfezionare l'esperimento. La mia mente e' gia' persa nel seguire il miraggio di una decina di Calissons d'Aix sbriciolati nel gelato, invece del marzapane ... e da qui cambio di scena sul film Il Favoloso Mondo di Amélie, dove Audrey Tautou guida il mendicante cieco in un tour multi-sensoriale attraverso Montmartre, indicando allegramente en passant ''... Ah ! Chez Marion ils font de la glace aux calissons ...". E' una scena che mi commuove sempre, lacrime agli occhi e pelle d'oca, perche' combina la Parigi dei cliché (beh, che c'e', amo i cliché su Parigi !) con la forza che ha un gesto gentile verso un estraneo, qualche parola che dipinge a colori una sequenza di minuti, e li fa appartenere all'improvviso ad una giornata da ricordare. Adoro quella scena.

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domenica 18 luglio 2010

Nasello in Crosta di Prosciutto (ricetta svuota-freezer)

Metti un congelatore dall'urgente bisogno di essere sbrinato, ed il cui contenuto risale ancora in buona parte ai mesi invernali.
Aggiungi una tregua dalla canicola, sufficiente a far sembrare la Bocca dell'Inferno un luogo quasi invitante. Ho detto quasi.
Il risultato e' una ricetta carina ispirata da Elle à Table, per la quale servono 100 grammi di prosciutto di Parma (e comunque sei fette grandi, due per ogni coppia di filetti), due zucchine, un limone, un pomodoro cuore di bue, un peperoncino fresco, timo, erba cipollina, sale e pepe, olio di oliva, e nel mio caso una datata confezione di filetti di nasello surgelati da 300 grammi.
La sera prima ho messo a scongelare i filetti nel frigo, ed il giorno dopo li ho sciacquati e tamponati con della carta da cucina.
Preriscaldare il forno a 200°, e nel frattempo lavare ed affettare sottilmente zucchine, pomodoro e limone. disporli su di una placca rivestita di carta da forno, e spolverarli di sale, pepe, zucchero e mezzo peperoncino tritato, terminando con un filo d'olio. Infornare per una quindicina di minuti.
Una volta sfornate le verdure, abbassare la temperatura a 180°. Stendere due fette di prosciutto sovrapponendole leggermente, ed appoggiarvi un filetto di nasello. Aggiungere a strati sovrapposti il limone, le zucchine ed il pomodoro, e terminare con un altro filetto.
Richiudere sul tutto le fette di prosciutto formando un involtino, e fermarlo con due fili di erba cipollina annodati intorno. Cospargere di timo limone, salare poco, macinare pepe fresco, e finire con poco olio di oliva a filo. Infornare per 15/20 minuti.
Semplice ma sorprendente, sapori che si mescolano eppure si distinguono, ed il tutto con neppure un'ora di forno acceso !
P.S. Da provare anche la versione 'saltimbocca di nasello', semplicemente con la salvia al posto delle verdure.

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domenica 11 luglio 2010

Clafoutis di Pesche alla Lavanda

Ho sbucciato due pesche gialle un tempo belle, ed ora sul punto di rendere l'anima, le ho tagliate in quarti, ed ho poi diviso ogni quarto in tre fettine.
Ho irrorato con il succo di un limone, e riposto al fresco, nel mio mini-frigo appena sbrinato (operazione che odio ma il cui risultato finale mi da sempre molta soddisfazione).
Si puo' subito preriscaldare a 180 gradi il forno, perche' da ora le cose si faranno rapide, e ricordiamo che la bocca dell'inferno deve stare accesa il minor tempo possibile.
Si setacciano 80 grammi di farina in una terrina, insieme ad un pizzico di sale e 60 grammi di zucchero. Si grattano i semi da un baccello di vaniglia, e si aggiungono insieme alle uova, due, incorporate una alla volta. Si versano poi a filo, con calma, 150 ml di latte e 150 ml di panna, mescolando finche' la pastella sara' omogenea e priva di grumi. Aggiungere infine due cucchiaini di fiori di lavanda, ed un cucchiaio di rhum.
Imburrare una ceramica da forno, o dei ramequins monoporzione, spolverarli di zucchero semolato, disporre le pesche sul fondo, e ricoprire con la pastella.
Infornare per circa 20 minuti, servire tiepido spolverando di zucchero a velo.
Profumo di lavanda celestiale, si e' diffuso dalla bocca dell'inferno. Angeli e Demoni.



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mercoledì 7 luglio 2010

Riflessione, e caldo

Non siamo fatti per stare insieme una vita. Intendo, noi essere umani, a coppie.
Se ci imponiamo di farlo, e di passare nottate a dividere lo stesso letto per decenni, e’ perche’ e’ piu’ facile subire un condizionamento culturale-religioso che ci impone storicamente questi costumi, piuttosto che ammettere che vorremmo fuggire molto piu’ spesso di quanto ci faccia piacere restare, e che la maggior parte del tempo la solitudine, vissuta in indipendenza, sia molto meno logorante, probabilmente piu’ gratificante.
Piu’ invecchio, e piu’ mi sento vicina a chi definisce l’innamoramento un processo puramente chimico, con conseguenze a catena potenzialmente catastrofiche, come ogni reazione chimica.
Queste conseguenze le viviamo a seconda del nostro carattere, e cultura.
Possono essere mortalmente seri ‘contratti’ sottoscritti per la vita, senza clausole liberatorie, da onorare a qualsiasi prezzo. Subire.
Oppure possiamo utilizzare dei cavilli ‘trovando l’inganno’, surfando sulla vita di coppia adattandola ad una morale alternativa. Aggirare.
Tutto considerato, credo di essere una delle ultime vere romantiche.
E comunque, ho caldo.

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Cake Moelleux Mediterraneo


Sbattere tre uova con mezzo cucchiaino di sale e mezzo di zucchero, ed aggiungere a filo cinque cucchiai di olio di oliva. Unire un vasetto di yogurt (la ricetta consiglia quello di latte caprino) continuando a sbattere con la frusta.
Incorporare 200 grammi di farina autolievitante. Ho aggiunto un paio di cucchiai di latte, l'impasto mi sembrava troppo denso.
A questo punto, il mix di sapori e profumi che vi portera' in Magna Grecia, o direttamente in Grecia : un paio di manciate di dadini di feta, altrettante di pomodori secchi ammollati a pezzettini, e la stessa quantita' di olive nere private del nocciolo e tagliate grossolanamente. Aggiungere origano fresco, e una macinata di pepe.
Passare un pennello unto di olio sulle pareti dello stampo da cake, e versarvi il composto.
Nel mio forno hot as hell preriscaldato a 18o° il cake e' venuto pronto in 35 minuti.
La cottura in forno e' avvenuta a notte fonda, ma 'l'aria bassa' romagnola di questo inizio di luglio non mi ha impedito di chiedermi perche' diavolo avessi pensato di aggiungere al clima generale anche le emanazioni di calore provenienti da una scatola chiusa arroventata.
Paco e' stato d'accordo, migrando verso luoghi dove la climatizzazione a swing avesse ancora un senso, mentre Nico, sempre solidale - e desideroso di assaggiare il risultato - ha presidiato la zona fino in fondo.
L'apprezzamento generale ha ripagato della tortura climatica.
Ricetta ispirata da suggestiva rivista francese.

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lunedì 5 luglio 2010

Insalata Estiva di Anguria

L'effetto scenografico e' un po' revival anni '70, come sottofondo vedo bene gli Scissor Sisters.
Ancheggiando a ritmo, recuperare un cocomero baby ben freddo, e tagliargli senza troppi complimenti la calotta (questa e' involontaria).
Con il cucchiaio apposito, scavare la polpa ricavando delle palline, e metterle da parte (euh, ok).
Preparare un trito grossolano di menta, basilico ed erba cipollina.
Tagliare a dadini mezza mattonella di feta, e scolare e sciacquare una confezione di mozzarelline.
Aggiungere un paio di manciate di olive nere, col nocciolo mi raccomando, il sapore e' nettamente migliore.
Mescolare tutti gli ingredienti, condire con olio di oliva, aceto balsamico e sale di Cervia, e trasferire nuovamente nel guscio di anguria.
A scanso di equivoci, chiarisco che sono sobria (Cate, questa e' for you, my veggie friend).

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domenica 4 luglio 2010

Rillettes di Pollo al Caprino


Non so come mai il principio della rillette non sia diffuso a livello planetario in modo piu' massiccio. In pochi minuti, spesso utilizzando degli avanzi, si ottiene una crema fresca e versatile, da usare spalmata su panini da spiaggia o crostini da semplice cena casalinga, oppure per farcire dei bignè, o dei muffin salati. Si conserva comodamente un paio di giorni in frigo.

Per questa versione ultrarapida, l'ideale sarebbe del pollo arrosto avanzato, ma va bene anche un petto di pollo, o magari del lesso.
Serve poi un caprino fresco, un paio di cucchiai di ricotta, un cipollotto, delle erbe aromatiche come timo ed erba cipollina, ed infine un pizzico di sale grosso, e del pepe nero.
Mettere nel mixer tutti gli ingredienti, tenendo da parte un pezzetto di pollo - da fare a dadini per dare una certa consistenza alla crema che si formera'- e qualche filo di erba cipollina per decorare.
Frullare a piccoli colpetti intermittenti, poi incorporare i pezzetti di pollo tenuti da parte, e riporre in frigo per un'oretta. Decorare in ultimo con l'erba cipollina.
Ricetta rielaborata da una trovata su una rivista francese.

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sabato 3 luglio 2010

Millefoglie di Prosciutto, Melone & Pompelmo Rosa


Niente di piu' semplice e fresco, e carino, no ?

Per due 'millefoglie' :
I piccolo melone - 2 pompelmi rosa - 5 fette di prosciutto crudo - aceto balsamico - miele - pepe nero - misto cinque spezie (oppure un bastoncino di cannella), anice stellato.

Tagliare il melone, togliere i semi, sbucciarlo. Ogni fetta va tagliata a meta', e successivamente in 3 o 4 fettine sottili.
Tagliare al vivo gli spicchi dei pompelmi, ed ogni spicchio a meta'.
Fare una riduzione di 5 cucchiai di aceto balsamico, uno di miele, pizzico di cinque spezie, anice stellato e generosa macinata di pepe nero.
Comporre i millefoglie con un coppapasta, alternando strati disposti a fiore di pompelmo rosa, prosciutto a straccetti, melone, ripetendo la serie una seconda volta.
Decorare con l'anice stellato, e far colare un paio di cucchiai di riduzione pepata di balsamico e miele.
Ricetta vista su rivista francese, of course.

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